Cerimonie di menarca?

donne di spalleCome ci si prepara per le prime mestruazioni di una figlia? Me lo hanno chiesto, negli anni è una domanda che mi sono sentita fare spesso.

Credo che ci siano più elementi fondamentali: il primo, fondamentale, è quello di guardarsi dentro per capire come è stato il nostro menarca. Come siamo state accolte? Come lo abbiamo vissuto? Perché c’è poco da fare, se sotto sotto il tuo pensiero è “povera te, ora ti tocca tutti i mesi ‘sta menata” pensi davvero di poter accogliere tua figlia con gioia, facendole credere che ha fatto un passo importante verso il suo potere, verso la sua manifestazione? No, cara, lo starai facendo, ma penserai il contrario, e tua figlia se ne accorgerà immediatamente!

E poi, oggi come le vivi, le mestruazioni? Le conosci? Le accetti? Hai fatto pace con ciò che il mondo ti rimanda in merito?

Secondo punto: ok, bella l’idea di una cerimonia per il menarca delle ragazzine, ma nella tua vita, e in quella di tua figlia, esistono le cerimonie? E’ qualcosa che fa parte della vostra vita o cerimonia vuol dire matrimonio in chiesa con trecento invitati e basta? Perché se è così non sarà facile poter vivere con naturalezza un momento cerimoniale, e ancor meno farla vivere così ad una adolescente! Nonostante tutta la tua cura per viverla al meglio!

Quindi? Non hai speranze di accogliere tua figlia in un modo che ti piacerebbe tanto? Si, certo che puoi, soltanto ti chiedo di osservare, guardare, approfondire, curare le tue ferite riguardo al femminile, trovare modi perché il linguaggio della cerimonia diventi linguaggio comune! E troverai un meraviglioso nuovo spazio in cui accogliere tua figlia, dove potrai trovare una nuova modalità per relazionarvi, e per fare la tua parte per cambiare il modo in cui le nuove generazioni possano vivere la sacralità nel quotidiano.

Insomma, si alle cerimonie, si al celebrare, si all’inventare nuove strade dove queste strade non le abbiamo potute percorrere prima, ma anche attenzione a fare tutto questo con criterio, con attenzione, con cura, per non creare una magica spiritualità del weekend, ma per poter vivere ogni giorno come una cerimonia!

E nel frattempo io organizzo una giornata di cerimonie per le mamme, perché si possano preparare! Se ti interessa contattami!

 

Camminare in bellezza

daily autumnL’idea di questo seminario è nata chiacchierando con un’amica sui percorsi spirituali, su quanti ne facciamo e che insegnamenti ne traiamo. Ed in questa discussione parlavo della mia personale facilità nel trasportare le pratiche apprese in seminari, corsi e anche libri, nella mia vita quotidiana. E così è nato Camminare in Bellezza, un giorno di cerchio tra donne, in cui si ripercorre una giornata tipica di vita quotidiana, con le piccole, grandi pratiche che si possono fare per mantenersi in equilibrio, in collegamento con il proprio centro, con i 4 elementi dentro e fuori di noi.

Una giornata per stare insieme sperimentando la forza del rituale, ma anche la facilità che i rituali hanno di parlare al nostro inconscio, e di essere portati nel nostro quotidiano. Una giornata in cui usiamo la musica, le carte, alcune semplici cerimonie che si potranno riprodurre a casa.

Si parla di come perseguire i propri obiettivi, di come lavorare sull’autostima e l’amore per sé, come far si che le emozioni siano nostre alleate e non qualcosa che sfugge al nostro controllo boicottandoci. Si parla di cibo, di sonno, di corpo, ma soprattutto la mia grande ambizione è che, al termine di questa giornata, ognuna possa riportarsi a casa una visione di semplicità e naturalezza, un modo pratico e allo stesso tempo intenso per far si che ogni giorno sia il giorno del nostro cammino spirituale.

L’intento è che possiamo imparare a vivere nel qui ed ora, portando nella nostra vita di tutti i giorni il cammino spirituale che andiamo imparando e tessendo in innumerevoli corsi, weekend, studi…. che si possa rendere la nostra vita un cammino, smettendo di mantenere separate vita quotidiana e vita spirituale.

Questo è quello che offro, e quello in cui credo, che ognuna di noi possa trovare dei modi per integrare l’alto e il basso, la destra e la sinistra, lo spirito e il quotidiano, perché il mondo che desideriamo sia oggi, nelle nostre case, nelle nostre relazioni, nelle nostre vite di tutti i giorni.

Se ci credi, se vuoi provare, se vuoi sederti in cerchio con noi per costruire insieme una vita sempre più consapevole di ciò che realmente possiamo essere, qui trovi le informazioni sul prossimo evento, che si terrà a Volterra.

Ti aspetto!

Red Tent Activation

RTA TRAINER BADGE, 200x300Red Tent Activation è un seminario della durata di tre giorni creato da DeAnna L’am, che proprio quest’anno ha deciso di formare donne che possano portare nel mondo questo suo lavoro. E io ho la fortuna di essere una di queste donne!

Ho già parlato di cos’è una Tenda Rossa qui, e sicuramente il nucleo dell’Activation è questo, è l’idea che ogni donna possa avere uno spazio dove ritrovarsi, dove passare del tempo in cerchio con altre donne, dove imparare o praticare nuove cose legate all’essere donna, alla ciclicità femminile, e a tutto ciò che un gruppo di donne può inventarsi per condividere e crescere insieme. La parte più specifica del seminario riguarda però le cerimonie.

Personalmente amo moltissimo le cerimonie, e sono convinta che abbiano davvero il potere di cambiare qualcosa dentro di noi.

Durante una cerimonia quello che succede è che ci troviamo in uno spazio ed un tempo fuori dallo spazio-tempo ordinario; forse avremo un abbigliamento particolare (che non vuol dire per forza piume in testa e faccia colorata, magari semplicemente si tratta di scegliere un abito di un certo colore…), avremo preparato lo spazio in modo particolare, adornandolo nel modo adatto, utilizzando incensi o essenze, creando un altare come punto focale. E proprio perché siamo in uno spazio che è fuori dall’ordinario, fuori dalla vita quotidiana, potremo permetterci di fare qualcosa che parli direttamente al nostro inconscio.

Potremo onorare momenti particolari, celebrare una fase della vita, creare un cerchio magico, e grazie alla ritualità che utilizzeremo, il nostro inconscio registrerà tutto questo come il momento in cui possiamo fare un salto evolutivo, possiamo lasciar andare qualcosa, possiamo creare dentro di noi un nuovo spazio per generare qualcosa di nuovo.

Il cuore della Red Tent Activation consiste proprio nella giornata di cerimonie, durante la quale si celebra il proprio essere donne, si crea e si onora un cerchio di sorellanza, si osserva la propria natura ciclica con occhi nuovi, ripulendo preconcetti e pregiudizi che possono aver condizionato anche la nostra vita mestruale. Si è parte della celebrazione di rinascita di ognuna delle donne che partecipano.

Lo scopo dei tre giorni di Red Tent Activation è quello di insegnare ad ogni donna a condurre questa giornata centrale di cerimonie; grazie ad un primo giorno di lavoro su se stesse e sulla cura di sé e della propria Tenda Rossa personale, e ad un ultimo giorno in cui ci si confronta con la propria capacità di creare e condurre questa cerimonia per altre donne, al termine dei tre giorni si riceverà la certificazione come conduttrici della giornata di cerimonie.

Nei prossimi giorni racconterò nel dettaglio l’intero percorso del seminario, ma se senti nel cuore che questo è il prossimo passo che vuoi fare nel cammino del femminile, non esitare a contattarmi, la mia prima Red Tent Activation si terrà nei giorni 28-29-30 maggio 2018 a Melendugno, Le!

Se vuoi farne parte, contatta Barbara Mariggiò, 3205312647 barbaramarygio@libero.it , fb Tenda Rossa Salento!

 

La Ruota delle Donne

1239696_10203676678501209_945442677_nLa Ruota delle Donne è un percorso per lavorare sul proprio potere personale, sulla sorellanza e sulle immagini della Dea che abbiamo dentro di noi e che possiamo contattare e manifestare.

Abbiamo lavorato sulle credenze limitanti che ci portiamo dietro, spesso inconsciamente, e ci siamo messe in gioco per provare a superarle; abbiamo indagato il concetto della sorellanza, cosa vuol dire, cosa è per noi, e come possiamo portarla nella nostra vita. E poi abbiamo contattato gli elementi, le nostre acque emotive, il nostro fuoco interiore, la nostra capacità di comunicare, sognare, creare l’intento e coltivarlo. Abbiamo contattato la nostra fanciulla interiore, ma anche la nostra madre interiore, per imparare a camminare sulle nostre gambe scoprendo la nostra parte selvaggia e imparando ad accudire noi stesse.

E’ stato un percorso intenso, per donne che avevano voglia di mettersi in gioco, di entrare in profondità, di contattare le proprie ombre e di fare un passo in più nella propria consapevolezza.

E’ stato un percorso che mi ha dato tanto, perché in cerchio diventiamo frammenti di specchi, e quando una donna fa un passo verso il proprio potere e la propria verità tutto il cerchio cresce, espande la propria consapevolezza, diventa più forte e più vero.

E’ stato un cerchio di verità, anche quando si è trattato di affrontare le nostre stanze buie, le paure, i rimpianti, ma arrivate all’ultimo giorno, nella bellezza della natura, del vento, dell’acqua che scorreva vicino a noi, ho visto immensa bellezza, forza, complicità. Ho visto donne in cammino che avevano acceso il fuoco del desiderio, della passione, dell’amore per se stesse, decise a continuare la loro strada, fiduciose nell’affrontare il nuovo che le aspetta, ricche di una nuova luce e di una nuova esperienza!

Ecco, tutto questo è il motivo per cui amo fare quello che faccio! E mi raccomando, dovunque siate, quando ne avete l’occasione, prendete per mano una sorella e saltate oltre al fuoco delle vostre paure. Scoprirete un mondo meraviglioso di infinite possibilità e bellezza!

E grazie donne!

La lezione del fuoco

DSCN0107Arriva la Primavera, e uno dei modi di celebrarla è attraverso l’accensione del fuoco. Dopo l’aria dell’inverno, che ci ha tenute chiuse in casa, e nella nostra mente, a pensare, creare e sognare, ora è il momento di accendere la fiamma che abbiamo custodito prima nel buio e poi nelle prime avvisaglie di aria nuova arrivate con Imbolc; tempo di accendere il fuoco della creatività e del fare, per mettere in moto le nostre nuove energie, spazzando il vecchio e cercando il nostro nuovo equilibrio e la nostra nuova pelle.

Però fate ben attenzione, perché il Fuoco è uno degli elementi meno compresi anche da chi con gli elementi pratica. Il Fuoco ci fa pensare al calore, alla passione, al “pericolo”, e certo il fuoco è tutto questo, ma non solo! Se vogliamo capire come si muove il fuoco dentro di noi dobbiamo guardarne diversi aspetti: siamo capaci di accenderlo, il fuoco? Oltre alla pratica con il fuoco vero, che è l’essenza di questo cammino, siamo capaci di accendere un interesse, una fiamma, una passione? Siamo capaci, dal nulla, con pochi elementi, di infiammare, accendere, far divampare? E’ importante capire se siamo capaci di accendere dentro di noi passioni ed interessi nuovi, e se siamo capaci, per esempio, di accenderli in un gruppo, di entusiasmare qualcuno a qualcosa di nuovo.

Fatto questo, il momento più temuto anche dai migliori “fuochisti”: lo sai mantenere acceso, il tuo fuoco? Sei capace di vegliarlo abbastanza, di alimentarlo abbastanza da non farlo spegnere? Sai mantenerlo costante, senza farlo divampare tanto da bruciare te e chi ti circonda, ma senza neanche doverlo rianimare quando ormai si sta spegnendo? Per le persone che ritengono di avere molto fuoco dentro di sé questa è spesso una nota dolente, la costanza necessaria perché un fuoco resti acceso. E spesso è un tema importante nella vita: sai mantenere il fuoco della tua relazione, del tuo lavoro, delle tue amicizie? Sei capace di vegliare il tuo fuoco e nutrirlo quando serve, perché duri a lungo?

E poi, come ogni cosa, anche i fuochi che più ci hanno scaldato, a volte, sono destinati  a spegnersi. E di questo siamo capaci? Di accettare che anche il fuoco che più ha divampato nella nostra vita possa essere lasciato andare? Possiamo accettare di vederne le ceneri e di lasciare che restino ceneri, senza soffiare disperatamente su quella brace perché non abbiamo il coraggio di dichiararne la fine? E’ una lezione importante anche questa, l’accettazione della fine, con consapevolezza. Per non rischiare di metterci la mano sopra e di scottarci di nuovo, perché non abbiamo capito cosa cova lì sotto, e non abbiamo lasciato il giusto tempo perché tutto diventasse davvero cenere…. e senza pensare che un fuoco spento sia segno di sconfitta, ricordatevi che la cenere è un ottimo concime!

Vi auguro di accendere mille fuochi nelle vostre vite, di curarli con amore, e di lasciarli ardere per il loro giusto tempo!

Felice Ostara!

Non è mai troppo tardi….

mother-and-daughterLa maggior parte delle donne che conosco e con cui lavoro non ricorda il momento del proprio menarca come un momento particolarmente felice; nella migliore delle ipotesi il ricordo è di un’accoglienza fredda, corredata di spiegazioni intellettuali e pratiche, e fine della storia. Poi, a seconda degli anni, delle generazioni, del luogo in cui si viveva, ci possono essere state situazioni più o meno piacevoli rispetto alla madre, alla famiglia, e al cambio della relazione con gli uomini di casa. Certo è che conosco pochissime donne ora adulte che hanno ricevuto un’accoglienza cerimoniale e festosa.

Cosa intendo con questo? Intendo una delle solite visioni di “come sarebbe bello se…..”.

Nel mio immaginario sarebbe molto bello che le donne adulte usassero ritrovarsi ciclicamente, sotto la luna piena, per chiacchierare, celebrare, stare insieme nei mille e un modo che le donne sanno inventare. E se fosse una cosa normale, sarebbe altrettanto normale per le bambine di casa crescere sapendo che esiste un cerchio di donne, di “sorelle” con cui la mamma si ritrova a fare delle cose speciali. E questo porterebbe le bambine ad essere incuriosite e desiderose di partecipare a queste serate speciali con le altre donne, nel momento in cui anche loro inizieranno ad armonizzare il loro ritmo con quello della luna.

Come si arriva quindi a rendere “normale” per una ragazzina l’idea di celebrare il proprio menarca? Prima di tutto, come madri, frequentando dei cerchi di donne, e trattando queste esperienze come una parte della loro vita; e poi rendendo normale il concetto di cerimonia. E per farlo è necessario che per noi sia normale vivere la cerimonia; è necessario che anche noi abbiamo vissuto una nostra cerimonia, e che sappiamo cosa abbiamo provato e cosa ha rappresentato per noi.

Ma che si fa se abbiamo trenta, quaranta, cinquant’anni? E’ troppo tardi? Il bello di certe cerimonie è proprio questo: si entra in un tempo-non tempo, dove possiamo nutrire e celebrare parti di noi che, se il tempo fosse una linea retta, sarebbero lontane lontane dal momento presente. Invece, se entriamo in uno spazio cerimoniale, possiamo creare proprio quella situazione che avremmo voluto, e dare spazio e amore ad una parte di noi che magari è stata trascurata e dimenticata per tanto tempo. E così ho visto donne adulte celebrare il proprio menarca e piangere di commozione, abbracciare le altre donne dicendo “è proprio ciò di cui avevo bisogno!”. Ho visto sanare vecchie ferite che avevano ripercussioni anche sulla salute mestruale delle donne, e ho visto poi una nuova luce nel proporre alle proprie figlie le loro cerimonie.

E’ per questo che una parte del seminario per Madri e Figlie è dedicato proprio al reclamare la propria cerimonia, a viverla e a goderla, per creare un cerchio amorevole e gioioso dove poter accogliere le nostre giovani donne!

Se tutto questo vi risuona contattatemi per il prossimo seminario per Madri e Figlie: nikespalletti@hotmail.com

La Ruota dell’Anno

wheel-of-the-yearSeguire la Ruota dell’Anno significa celebrare equinozi, solstizi e i punti di mezzo, seguendo il ciclo delle stagioni, collegandosi alla natura e al clima del posto dove si vive. Fa parte della cultura popolare da sempre: nella nostra tradizione contadina ci sono numerosi esempi di feste che la rappresentano, dalle feste di mezza estate, le celebrazioni del raccolto, o le feste legate alla luce che se ne va in inverno. Nella nostra cultura moltissime feste cattoliche sono state sovrapposte a queste celebrazioni, proprio perché ne viene riconosciuto il valore simbolico ed energetico.

Guardando ai tanti anni in cui ho celebrato questi passaggi mi rendo conto di come è cambiata la mia relazione con tutto questo, come se fossi entrata sempre più in profondità.

All’inizio era soprattutto un allinearmi alla stagione, imparare a connettermi con la natura intorno, e questo mi ha permesso di iniziare a guardarmi intorno con altri occhi, cercando nell’aria i cambiamenti che la celebrazione mi indicava. Mi ha portato ad essere più connessa con ciò che avevo intorno. Ed è stato importante anche per i miei figli, portando anche loro ad imparare a guardarsi intorno e a cogliere ciò che cambia.

L’altro aspetto importante è stato anche l’aver imparato a guardare i significati delle feste che già festeggiavamo con un’altra ottica, cercandone il significato più profondo, magari nascosto, che era più legato alla Terra che a qualcosa di “soltanto” spirituale. Ed è stato importante per imparare a cercare il sacro nel quotidiano.

Allinearsi alle stagioni, tra le altre cose, aiuta anche a prevenire quei disturbi dell’umore legati proprio alle stagioni buie, perché ci permette di vederne il valore, imparando quali sono gli strumenti, le energie, i temi più legati e più adatti a quel momento.

Più passano gli anni, però, e più sento che la Ruota dell’Anno mi porta a risvegliare diverse parti di me stessa; non è più soltanto un guardare fuori ed allinearsi alle stagioni, ma un cercare dentro di me l’archetipo che vive in quel momento dell’anno. Vuol dire risvegliare l’energia iniziatrice della Fanciulla per creare nuovi progetti, o abbracciare la Crona e la sua e mia capacità di elaborare i lutti, di lasciar andare, di mettere la parola fine su ciò che è finito. Imparo a mantenere acceso il mio Fuoco, a prendermi cura della mia Terra, vivendo sempre più la connessione tra il dentro e il fuori. In un anno posso camminare tante parti di me, portando attenzione a quelle che sarei portata a dimenticare e celebrando quelle che vivono in me più facilmente.

E’ un cammino semplice, naturale, connaturato a dove viviamo e a quello che ci circonda; per questo trovo che sia importante imparare a celebrare e vivere la Ruota dell’Anno, perché entrando in questo cerchio, che poi è una spirale in continua evoluzione, possiamo riallinearci, rigenerarci, riconoscerci, fluendo con i ritmi della Vita stessa.

E tu, vivi le stagioni? Celebri i passaggi? Onori le mille sfaccettature che vivono dentro di te?

Alla scoperta del ciclo mestruale

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Wheel of Fortune-  Llewellyn

Compagne fedeli, o infedeli, di tutte le donne per decenni della loro vita, spesso più fastidio che altro, a volte semplice dato di fatto a cui non prestare molta attenzione. Le mestruazioni sono così, ci accompagnano per gran parte della nostra vita eppure quando arrivano ce le spiegano poco e male, e anche in seguito la relazione e la conoscenza non migliorano granché.

Chiamiamo “ciclo” la parte finale di un processo che dura all’incirca un mese intero, abbiamo spesso in testa false credenze che non siamo mai andate davvero a verificare, da quelle legate alla fertilità a quelle più popolari. E le contraddizioni continuano, dentro di noi e nella società, quando da una parte ci dicono che siamo in balìa  degli ormoni e dall’altra si aspettano che siamo sempre uguali a noi stesse, con la stessa energia, lo stesso umore, le stesse capacità, giorno dopo giorno.

Insomma, mestruazioni queste sconosciute, eppure quando poi ne parli con le donne scopri che molte volte il menarca ha lasciato l’amaro in bocca, perché era inaspettato, o non spiegato bene, o ha fatto sentire chiusa l’infanzia senza riuscire a capire cosa si stesse aprendo, a parte il dover fare attenzione a come ti siedi, ai ragazzi, a non sporcarti…. E la menopausa, vista come una liberazione, o forse no, forse si va in crisi quando non ci si vede più fertili perché non sappiamo dove spostarla, la nostra creatività…. E per tutti gli anni in mezzo l’ansia per quando le mestruazioni non arrivano, la tristezza per quando arrivano e speravamo in altro, e gli assorbenti, e la coppetta, e l’arte mestruale, che si, evviva rompere i tabù, ma forse forse non sono così a mio agio….. insomma, ammettiamolo, è un gran bel calderone, e proprio noi, proprio ora, stiamo cercando di cambiare la visione che noi, i nostri uomini e la società hanno del ciclo mestruale, e non sappiamo neanche noi esattamente in che direzione muoverci.

Da più di dieci anni mi occupo, leggo, studio, dibatto sulle mestruazioni. Sulla fisiologia e la conoscenza, sull’energia, gli archetipi che si muovono durante la nostra ciclicità, sulle cerimonie che possono accompagnarne i vari momenti, il menarca, il sangue di ogni mese, la menopausa, e grazie anche a tutti gli apporti che ho avuto in questo tempo, dal forum LadyFertility che è stato una guida sulla contraccezione naturale, ad Alessandra Comneno e DeAnna l’am con cerimonie e lavoro sulle infinite sfaccettature del femminile, e a Katinka Soetens con l’elaborazione della Ruota del Ciclo Mestruale, oggi sono felice di aver dato una forma a tutti questo dentro al percorso sulla Scoperta del Ciclo Mestruale.

Perché, tra le altre cose, possiamo riprendere conoscenze antiche con strumenti moderni, ed imparare di nuovo a riconoscere la nostra fertilità, per scoprire una nuova forma di contraccezione di cui essere responsabili e padrone, condividendola all’interno della coppia; per recuperare le cerimonie che non abbiamo avuto; per imparare ad utilizzare l’energia ciclica delle nostre mestruazioni perché la nostra vita sia sempre più allineata a noi stesse.

La sacralità del quotidiano

feet in natureFrequentiamo corsi, facciamo seminari, ci ritroviamo in cerchio, e poi capita che le nostre vite non cambino, i problemi nelle relazioni siano sempre gli stessi, le tematiche che ci creano difficoltà abbiano sempre lo stesso peso…..

Vedo spesso le donne (e anche gli uomini!) vivere come due mondi separati la vita quotidiana ed i percorsi “spirituali”. E non posso che chiedermi cosa stiamo facendo, in realtà? Questo famoso mondo che sogniamo, che vogliamo cambiare, lo vogliamo solo nei weekend? Soddisfiamo il nostro ego e ci sentiamo brave perché siamo in un cerchio e poi nella vita di tutti i giorni non parliamo con nostra madre, viviamo una relazione che non ci piace da tempo, non salutiamo neanche la nostra vicina di casa?

E se invece di un seminario diverso ogni weekend, senza imparare una nuova tecnica ogni mese, senza continuare ad aggiungere nozioni, provassimo a vivere davvero quello che impariamo e sentiamo nostro? In anni e anni di ricerca, come sarebbero le nostre vite se da ogni incontro a cui abbiamo partecipato avessimo portato a casa una pratica, un esercizio, uno stile nuovo per la nostra vita? Qualcosa da applicare davvero, un gesto, un atto, un’attitudine per la nostra vita quotidiana…. se invece di impilare nel cassetto attestati di partecipazione e di postare sui social i cerchi a cui continuiamo a partecipare iniziassimo a cambiare quello che non sta funzionando al meglio nella nostra vita….

Io auguro questo a tutte le donne e gli uomini in cammino: che possiate sempre più camminare le vostre parole, che possiate sentirvi integre in ciò che siete e ciò che fate, che possiate essere coerenti con voi stesse, che non vestiate gli abiti da cerimonia nel fine settimana, ma che rendiate sacro ogni atto della vostra vita, che viviate pienamente consapevoli ogni momento possibile, che la pratica sia quotidiana, e non consista solo nell’accendere una candela, ma nel cercare l’equilibrio degli elementi dentro di voi.

Vi auguro di splendere della vostra luce, e che la vostra strada abbia sempre un cuore!

E che possiate manifestare nel mondo il mondo che state creando!

Diventare compagne

57-Diventare_Compagne_DeAnna_552x800Diventare compagne – Accompagnare le ragazze alla femminilità, edito da Anguana Edizioni, è il secondo libro di DeAnna L’am pubblicato in Italia. Quando lo ho letto in lingua originale ho pensato che assolutamente andava tradotto in italiano, perché si tratta di una piccola perla.

DeAnna, impegnata da vent’anni nel cammino del Femminile e madre di una figlia ora adolescente, ha scritto un libro che prende per mano le mamme, o le educatrici, o le zie, nonne, madrine, donne che hanno ragazze nella loro vita, adolescenti sulla soglia dell’età adulta. Prende per mano queste donne ed insieme a loro si affaccia al mondo delle ragazze, che nella nostra società non hanno riti di passaggio che le aiutino ad attraversare quella soglia magica che porta dall’essere bambine all’essere donne.

Proprio pensando a quel passaggio in cui ci siamo sentite dire “ora sei una donna” senza avere la minima idea di cosa questo significasse, DeAnna L’am prende lo spunto dal significato che i riti di passaggio avevano, e li trasporta nelle nostre vite, suggerendo piccole grandi cerimonie che possano attivare le stesse prospettive.

La domanda di fondo è: cosa stimolavano queste ritualità negli adolescenti? Li portavano a mettersi alla prova, a spingere oltre i propri limiti ordinari, li aiutavano ad orientarsi sul loro posto nel gruppo, spostandosi da quello dei bambini a quello dei giovani adulti…. e in questo libro ci sono tante idee per creare con la propria figlia (ma vale anche per i maschi…) un intero anno di rituali ed attenzioni per accompagnarla ad essere donna. E per aiutare noi mamme a cambiare il nostro ruolo nei loro confronti, per guardarci dentro e riuscire a cambiare il nostro sguardo sui nostri figli, accompagnandoli con grazia e capire così che non sono più bambini, ma giovani adulti, con diverse necessità e sfide, e con un bisogno di noi ad una distanza diversa, e da una prospettiva diversa.

Sarebbe bello che ognuna di noi contribuisse a creare una nuova rete di adulti, che possano accogliere in modo diverso questi adolescenti, facendoli sentire sostenuti da un intero gruppo di adulti, in cui incontrare quelli con cui condividere quello che non desiderano più condividere con mamma e papà. Sarebbe bello se queste ragazze e questi ragazzi potessero riscoprire il valore delle cerimonie, e vivere la bellezza di sedersi in un cerchio, con i loro genitori, in un ruolo più paritario.

Sarebbe bello che delle nostre figlie potessimo diventare compagne.

Il libro è disponibile anche su Amazon a questo link:

Diventare compagne. Accompagnare le ragazze alla femminilità